
Dal Martedì alla Domenica
DAL 6 LUGLIO AL 5 SETTEMBRE 2021
In cabrio bus ad Alassio e dintorni
Un viaggio sul cabrio bus per assaporare Alassio e i suoi dintorni così suggestivi, tra i colori e i profumi di una terra che si mescolano con quelli del mare. Si potrà salire e scendere liberamente dal bus a una qualsiasi delle fermate indicate ed in piena autonomia scoprire interessanti scorci marini.
Il nuovo e divertente servizio turistico collega Alassio, Andora e Laigueglia, le tre perle della riviera di ponente ricche di natura storia ed angoli mozzafiato. Una tappa in una cantina sulle colline, immersa tra i filari, è l’ideale per una pausa rigenerante degustando ottimi vini!

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TARIFFE
PUNTI DI INTERESSE
Il porticciolo di Alassio, sotto la parete rocciosa del Capo S.Croce, è stato realizzato negli anni Cinquanta. E’ intitolato a Luca Ferrari, un ammiraglio alassino al servizio dei re di Spagna Carlo V e Filippo II. Sulla collina retrostante si scorge la chiesa di S.Anna ai Monti, lungo il tracciato della strada romana Iulia Augusta (13 a.C.). Sopra il grande scoglio all’imboccatura del porto, è la “Cappelletta”, un piccolo sacello dedicato ai caduti del mare, edificato nel 1929 sul luogo di un’antica torre per volontà e su disegno del pittore alassino Alberto Beniscelli.
Le origini di Alassio sono legate alla famosa leggenda di Adelasia, o Alasia, da cui la città avrebbe preso il nome, figlia dell’Imperatore Ottone. Per sfuggire alle ire del padre, che osteggiava il suo amore per il prode Aleramo, i due amanti fuggirono e si rifugiarono appunto sui monti della zona, dove il cavaliere per sopravvivere si adattò al mestiere di carbonaio. Ma il lieto fine non poteva mancare: la coppia si riconciliò con l’imperatore che acconsentì all’unione e donò ad Aleramo tanta terra quanta avrebbe potuto percorrerne in tre giorni con il suo cavallo.
Il borgo di Alassio sorse intorno all’anno Mille, ai piedi della collina del “Castello”, probabile luogo di un antico insediamento feudale. Tutta la zona era allora possesso dei monaci benedettini dell’isola Gallinaria, che nel 1303 lo cederanno al Comune di Albenga. Il borgo vedrà per alcuni secoli una crescita costante della popolazione e della ricchezza, legata soprattutto ai traffici marittimi e alla pesca e alla lavorazione del corallo. La costruzione della ferrovia, ultimata nel 1872, ha contribuito in modo determinante allo sviluppo turistico di Alassio, legato tra Ottocento e Novecento all’insediamento di una nutrita colonia britannica.
La parte antica conserva l’aspetto tipico di borgo marinaro ligure, con strade strette e parallele e palazzi signorili d’epoca. In centro sulla via Aurelia si trova la chiesa parrocchiale di S.Ambrogio, citata per la prima volta in una bolla papale del 1169, e poi ampliata tra Quattro e Cinquecento. Conserva un grande portale centrale in pietra nera (1511). L’interno è a tre navate, con numerose tele sugli altari, opera di artisti liguri del Seicento. Addossato alla navata sinistra è l’oratorio della Confraternita di S.Caterina d’Alessandria, tuttora esistente. Poco più avanti il complesso dell’Istituto Don Bosco con la chiesa di S.Maria degli Angeli di origine quattrocentesca.
Negli anni Cinquanta e Sessanta Alassio era diventata una delle capitali della vita mondana. I più importanti nomi del cinema, dello spettacolo, della cultura frequentavano la cittadina. Il fulcro di tutto questo movimento era il Caffè Roma, sulla via Dante presso il Municipio, di proprietà dei fratelli Berrino. Fu proprio uno di loro, Mario, che era anche un valente pittore, ad avere l’idea di collocare sull’anonimo muro che stava di fronte al locale delle piastrelle di ceramica con le firme degli ospiti più famosi del suo locale. L’idea piacque subito ad Ernest Hemingway, che fu il primo a firmare la piastrella. Oggi sono più di seicento le firme di artisti, sportivi, uomini di cultura che fanno del Muretto una delle più importanti attrattive di Alassio.
Tra gli altri luoghi di interesse va segnalata la Pinacoteca “Carlo Levi” che conserva dipinti, oggetti e documenti del noto artista e scrittore torinese che era solito trascorrere il periodo estivo in una villa sulle alture di Alassio.
Diverse sono anche le testimonianze della colonia britannica, tra cui due chiese anglicane, la English Library ricca di 15000 volumi, il Tennis Club e la “West Memorial Gallery” con una settantina di opere del pittore irlandese Richard W.West, che visse ad Alassio tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Sulla collina vi sono ancora numerose dimore “inglesi”. Su tutte spicca la Villa della Pergola, oggi Bed & Breakfast, edificata a fine Ottocento ed acquistata negli anni ’20 da sir Daniel Hanbury, figlio di Thomas, il creatore dei giardini della Mortola a Ventimiglia. L’edificio in stile eclettico è circondato da un vasto parco (visitabile) con piante esotiche e giochi d’acqua.
Anche Laigueglia conserva l’impianto tipico di un borgo ligure, allineato lungo la costa, purtroppo diviso dalla via Aurelia e dalla ferrovia. All’ingresso del paese è il torrione, costruito, come gli altri delle cittadine rivierasche nel sec. XVI, come difesa dalle incursioni dei pirati turchi. Lungo la via centrale si aprono sul mare diverse caratteristiche piazzette, dove un tempo venivano sbarcate e stivate le merci. Nella parte interna, subito a monte della ferrovia, si trova la maestosa chiesa barocca di S.Matteo, realizzata nel Settecento. La movimentata facciata è chiusa ai lati da due campanili posti in diagonale. L’interno a croce greca, sormontato da grande cupola, conserva tele di Bernardo Strozzi e Giovanni Andrea De Ferrari e una statua lignea policroma di Anton Maria Maragliano. Adiacente è l’oratorio della confraternita di S.Maria Maddalena, seicentesco, con la pala dell’altar maggiore di Domenico Piola.
Il piccolo borgo di Colla Micheri si raggiunge da Laigueglia con una breve passeggiata di circa tre chilometri. Nascosto tra gli ulivi, a cavallo tra la Baia del Sole e la valle del Merula, si trova sul percorso della via romana Iulia Augusta (13 a.C.), utilizzata ancora agli inizi dell’Ottocento. Sulla suggestiva piazzetta si affaccia la chiesetta di S.Sebastiano, sulla cui facciata una lapide ricorda il passaggio nel 1814 del papa Pio VII di ritorno dall’esilio nella Francia napoleonica. L’intero villaggio è stato restaurato e valorizzato dal famoso etnologo norvegese Thor Heyerdahl (autore di famose imprese come quelle del Kon-tiki e di Ra) che vi si stabilì negli ultimi anni di vita.
Raggiungibile in breve anche a piedi da Colla Micheri, il Castello di Andora è uno dei siti storico-monumentali più importanti della Riviera di Ponente. Il complesso, la cui fase più antica risale almeno al XII secolo, appartenne alla potente famiglia dei Marchesi di Clavesana che poi lo cedettero nel 1252 alla Repubblica di Genova, che lo ricostruì e lo ampliò. Conservò notevole impportanza strategica fino al Cinquecento. Dalla fine del secolo scorso è stato oggetto di un importante scavo di archeologia medievale. Davanti all’ingresso del nucleo centrale del castello si trova la chiesetta di S.Nicolò che presenta strutture protoromaniche ed era quasi certamente la chiesa primitiva.
Las più importante emergenza architettonica della zona è però la chiesa dei SS.Giacomo e Filippo, in stile romanico-gotico, con una torre che funge da campanile. Il rivestimento è in pietra a vista, proveniente da cave del vicino Capo Mele, a imitazione della Cattedrale di Albenga e forse realizzata dalle stesse maestranze. Anche l’interno è in pietra a vista con colonne pilastri ottagonali.
Il biglietto non include accompagnatore visite guidate e ingressi ai singoli beni di ogni tappa.